Nel corso del mio lavoro e della mia vita, lo dico senza vene polemiche o sessiste,mi è capitato di stimare o ammirare molto più la popolazione femminile di quella maschile. Rimango sempre stupita nel vedere il coraggio e la determinazione con cui le donne che mi capita di incontrare e conoscere lottano per ciò che vogliono. C’è coraggio in quasi ogni cosa che fanno…c’è coraggio anche in quelle donne che pensano di essere fragili, che si ritengono insicure o meno valide di altre. Lo posso toccare con mano ogni qual volta si siedono davanti a me per raccontarmi ciò che sono: il fatto stesso di essere li ad affidare ad un’estranea la parte più profonda del loro sé, le rende a tutti gli effetti delle guerriere. Sono disposte a mettersi in discussione, non hanno paura di scendere a patti con la loro emotività, cadono, si rialzano e infine giungono alla meta. Ce la fanno quasi tutte…ognuna in un modo diverso ma tutte con la stessa dose di coraggio e determinazione. Se poi tali donne sono anche mamme allora parliamo di vere e proprie regine della sopravvivenza!Il giorno stesso in cui diventano mamme accedono a risorse soprannaturali che gli permettono di gestire le richieste verbali o anche telepatiche di uno o più bimbi, organizzare la giornata di lavoro, darsi una sistemata per non apparire sull’orlo di una crisi di nervi, scambiare due chiacchiere con un’amica, essere una partner decente ed evitare che la casa diventi uno spazio poco igienico per tutti. Vi sembreranno parole banali e già lette altre decine di volte ma la neurologia è dalla nostra: studi più recenti hanno dimostrato che le donne tendono ad usare maggiormente l’emisfero destro che permette di compiere operazioni mentali in parallelo. Il celebre intuito femminile si basa quindi proprio sulla possibilità del cervello di elaborare la realtà in modi diversi e paralleli. Possiamo concludere che il cervello femminile,essendo più dinamico dal punto di vista metabolico ed abituato a situazioni legate a variazioni ormonali, è caratterizzato da una maggiore elasticità. In situazioni complesse è dunque avvantaggiata la donna, perché il cervello femminile è meno “rigido” e portato, quindi, ad analizzare uno spettro più ampio di dati e possibilità. Nel cervello della donna inoltre è stata riscontrata una maggiore affluenza di sangue nelle zone della corteccia prefrontale e del sistema limbico aree implicate nella pianificazione dei comportamenti cognitivi complessi, nella gestione delle emozioni e nella presa delle decisioni. Le suddette aree coinvolgono gli impulsi e l’attenzione e questo spiegherebbe quella maggiore intuitività delle donne e la loro tendenza all’empatia e all’autocontrollo.
Author: Linda Intreccialagli
Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale