Un neonato possiede già la quasi totalità dei cento miliardi di neuroni che avrà da grande. La principale differenza con il cervello dell’adulto è che nell’adulto questi neuroni avranno già sviluppato trilioni di connessioni tra loro. Ognuna di esse è chiamata sinapsi e può crearsi in soli due secondi di tempo. Possiamo inoltre dire che ognuna di queste connessioni corrisponde ad un apprendimento. Ogni volta che baciamo, parliamo o abbracciamo nostro figlio oppure ogni volta che nostro figlio ci osserva, nel suo cervello si stanno creando connessioni neuronali che lo aiuteranno ad affrontare la sua vita da adulto. Come alcune di voi sapranno, il nostro cervello è diviso in due parti: l’emisfero sinistro e l’emisfero destro. L’emisfero sinistro controlla i movimenti della mano destra, ama l’ordine e desidera realizzarlo; è logico, letterale, linguistico (gli piacciono le parole) e lineare (dispone le cose in base ad una sequenza o ad un ordine). All’emisfero sinistro piace che queste parole inizino tutte con la L…e gli piacciono anche le liste! L’emisfero destro invece controlla la mano sinistra, ha un carattere intuitivo, artistico ed emotivo. Preferisce la comunicazione non verbale (tono di voce, postura, gestualità) e ha una visione d’insieme delle cose che accadono. È specializzato nelle immagini, nelle emozioni e nei ricordi personali. L’emisfero destro è emozionale, non verbale, esperienziale e autobiografico…e non gli interessa che queste parole non inizino tutte con la stessa lettera! Detto ciò, la prima cosa utile da sapere è che nei bambini fino a tre anni, predomina l’emisfero destro. È questo il motivo per cui all’improvviso vostro figlio molla tutto per accovacciarsi ad osservare una coccinella, totalmente assorto e per nulla preoccupato di fare tardi alla lezione di nuoto; ed è questo il motivo per cui vi sarà capitato di osservare vostro figlio dire cose apparentemente insensate o arrabbiarsi per questioni futili e divenire preda di un diluvio emotivo. Prendetevela con l’emisfero destro che regna sovrano! Quando invece vostro figlio inizierà a domandare in continuazione “perché?” saprete che l’emisfero sinistro sta davvero entrando in azione. All’emisfero sinistro piace conoscere i rapporti lineari di causa effetto all’origine degli eventi che accadono nel mondo ed esprimere la logica attraverso il linguaggio. Dal terzo anno di vita l’emisfero sinistro inizia ad assumere un ruolo da protagonista e il bambino sarà in grado di lasciarsi guidare dalla ragione e dalla volontà. Tuttavia l’emisfero destro continuerà per molto tempo a prendere di tanto in tanto il sopravvento soprattutto quando il bambino è stanco, assonnato o affamato. Come madri o come genitori è importante capire con quale emisfero abbiamo a che fare: se abbiamo a che fare con l’emisfero destro sarà utile parlare il linguaggio dell’affetto, dell’emozione e dell’empatia e assolutamente inutile parlare il linguaggio della logica e della ragione. Facciamo un esempio che mi è capitato di recente: vostro figlio ritorna in soggiorno poco dopo essere andato a letto e in modo agitato dice: “quando torni tardi non mi lasci mai un bigliettino della buonanotte”; la mamma risponde: “non sapevo che ti facesse piacere”. Il bambino per tutta risposta inizia con una serie di lamentele rabbiose: “non fai mai niente di bello per me e sono arrabbiato perché devo aspettare ancora dieci mesi per il mio compleanno e poi non mi piace fare i compiti!”. Di fronte ad una situazione del genere ad ogni genitore verrebbe il dubbio che il bambino stia solo cercando di ritardare l’ora di andare a dormire: l’istinto potrebbe essere quello di rimproverarlo o di difendersi dalle accuse o di discutere della sua logica strampalata. Questo tipo di reazione razionale, da emisfero sinistro, si scontrerebbe con il muro innalzato dall’emisfero destro del bambino acuendo il conflitto, allungando i tempi di soluzione e facendo sentire il bambino incompreso. Se invece proviamo a sintonizzarci con l’emisfero destro potremmo avvicinare il bambino e amorevolmente dire: “A volte è proprio dura eh? Non mi dimenticherei mai di te, sei sempre nei miei pensieri e ti voglio bene.” Una risposta premurosa e amorevole vi permetterà di sintonizzarvi con vostro figlio facendolo sentire amato e capito: solo allora potrete fare appello all’emisfero destro e provare a trovare delle soluzioni logiche. Nel caso specifico appena raccontato, venne fuori che il bambino si sentiva trascurato dalla mamma la quale a suo parere dedicava molte più attenzioni alla sorella minore e che i compiti gli sottraessero un eccessiva quantità di tempo libero. Anche qualora il bambino avesse voluto ritardare il momento di andare a dormire una risposta come questa sarebbe stata comunque la più efficace: vi avrebbe permesso di soddisfare il bisogno di vicinanza di vostro figlio e di far sì che tornasse a letto più rapidamente. Ne possiamo concludere che quando un bambino è sopraffatto da emozioni intense, per esempio è arrabbiato o agitato, la logica spesso non serve, finchè non abbiamo dato una risposta ai bisogni emozionali dell’emisfero destro del cervello.
Author: Linda Intreccialagli
Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale